Perché il whisky è esente da tassa in mare?

Il whisky per consumo a bordo durante la navigazione costituisce "provvista di bordo", termine che significa merci di qualsiasi genere (sia passibili di dazio che non e sia di produzione britannica che estera) portate a bordo di una nave "in partenza" per gli ufficiali, l'equipaggio e i passeggeri durante il viaggio.

"In partenza" significa "verso una destinazione finale al di fuori del Regno Unito". Sulle provviste di bordo non grava imposizione da secoli, al pari delle merci esportate come "carico" in paesi stranieri. La teoria è che le provviste in effetti sono esportazioni in quanto consumate fuori del territorio del Regno Unito e che il Tesoro non può pretendere di applicare il dazio che sarebbe imponibile se fossero consumate in patria. Dopo la distillazione, il whisky è conservato (senza imposte) in un magazzino doganale, lasciato invecchiare e se spedito come "provvista di bordo" o esportato è inviato direttamente dal magazzino alla nave. Le navi della Royal Navy (Marina Militare) sono incluse in questo regolamento. Una situazione simile esiste pure in relazione alle vendite di whisk-y sui voli internazionali (ma non nazionali) e nei duty-free degli aeroporti e porti. Se il whisky lascia la nave o l'aeromobile, salve le agevolazioni locali, diventa passibile di imposta. Le navi di piccolo cabotaggio e quelle in servizio fluviale o che navigano in acque interne non sono ritenute "in partenza", perciò non godono di sgravi fiscali sul whisky o qualsiasi altra provvista di bordo.

© SWA 1996