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Sezione 4: L'Importanza del Blending

Che cos'è il blending?

Qual'è lo scopo? Diverse distillerie vendono parte del whisky distillato per consumo come "single" o "unblended" whisky (non miscelato) .

La maggior parte della produzione però viene utilizzata per produrre le marche di "blended whisky" vendute in tutto il mondo.

La miscelazione o blending è una notevole arte che si acquisisce solo dopo molti anni di esperienza. Una blend include da 1 5 a 50 single whisky diversi, combinati in una formula gelosamente custodita dalla distilleria .

I whisky delle varie distillerie hanno tutti un carattere proprio e, al pari di persone di temperamento diverso spesso incompatibili, non è possibile miscelare certi whisky con certi altri se si vogliono ottenere buoni risultati. I Malt e i Grain che compongono una blend vanno scelti in modo che si complementino ed esaltino il rispettivo sapore. La miscelazione perciò non è una diluizione, ma la combinazione di distillati compatibili per produrre un whisky che metta in risalto le qualità migliori di ogni suo componente.

L'obiettivo del miscelatore è innanzi tutto di produrre un whisky che abbia un carattere definito e riconoscibile. E' della massima importanza che la blend non vari mai rispetto a quanto i consumatori in tutto il mondo si aspettano. Il secondo obiettivo del miscelatore è perciò l'unlformlta.

Il miscelatore deve anche decidere quando è giunto il momento di utilizzare i vari whisky "single", di prelevarli dal magazzino d'invecchiamento, di portarli all'impianto di miscelazione e miscelarli nell'apposito tino, dopo di che li rimette nei fusti lasciandoli diversi mesi a "sposarsi" prima di imbottigliare il prodotto finale. Alcune distillerie preferiscono miscelare i Malt separatamente dai Grain e "sposarli" solo prima dell'imbottigliamento.

La combinazione del Malt con Malt o del Grain con Grain ènota come "vatting" (mettere in tino).

Quando è stata introdotta la miscelazione?

Il pioniere è stato Andrew Usher di Edimburgo nel 1860 circa ed è stato solo dopo l'adozione generale di questo sistema che il gusto per lo Scotch ha superato i confini con l'lnghilterra e successivamente ha dilagato per il mondo.

La ragione sta nel fatto che un Malt Whisky prodotto con il metodo Pot Still ha tendenza ad avere un sapore troppo forte per un consumo abituale, particolarmente per persone con occupazione sedentaria o in clima caldi. La domanda di un whisky piú leggero e piú indicato alle moderne condizioni di vita può essere soddisfatta solamente miscelando Malt Whisky con Grain Whisky date le caratteristiche meno pronunciate di quest'ultimo.

In uno Scotch blended che percentuale si ha di whisky di malto e di cereali?

Non esiste una percentuale fissa e le proporzioni variano da un miscelatore all'altro. Nessuna marca vuole rivelare la percentuale dei vari whisky utilizzati nella miscela ed il miscelatore decide le proporzioni in base al carattere che vuole impartire al blend, carattere determinato non solo dalla percentuale di Malt e di Grain che contiene la miscela, ma anche da fattori quali l'età dei singoli whisky e il modo in cui si combinano per mettere in risalto le migliori qualità di ciascuno.

Che cos'è un de luxe blended Scotch Whisky?

E' una blend che contiene una percentuale superiore di whisky piú vecchi, attentamente selezionati e perciò piú costosi .

Se una bottiglia di blended whisky reca un'etichetta con l'età, questa si riferisce all'età media dei whisky contenuti nella miscela?

No. La legge stabilisce che l'età dichiarata in etichetta si deve riferire al piú giovane dei whisky che compongono il blend. Per esempio, se un'etichetta reca "eight years old" (otto anni di età), il whisky piú giovane della blend deve essere invecchiato per almeno otto anni.

E' legale vendere whisky invecchiato meno di tre anni per consumo in Gran Bretagna?

No. Anche se l'alcol è stato distillato nelle stesse severe condizioni stabilite per la produzione di Scotch Whisky non ha diritto ad essere chiamato whisky se non èinvecchiato di tre anni, regola che non si applica ad altri superalcolici quali il gin o la vodka e i liquori.

© SWA 1996